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Ben trovati a tutti!  Molti di voi non sanno, giustamente, chi sono, dove sono e cosa faccio e capisco anche che a molti può interessare an...

sabato 23 gennaio 2016

Io sudista

 Da pochi giorni è stato pubblicato il mio ebook "Io sudista", lo potrete trovare su tutte le più importanti piattaforme del settore.
Vi do una piccola anteprima di questo libro



1
LA CREAZIONE


Un tempo era il “NULLA”.
Un giorno Dio disse: <<Porca miseria, ma che Dio sono? Sono forse il Dio del nulla? Eh no, non sta bene! Devo per forza creare qualcosa che possa testimoniare la mia grandezza.>>.
Così Dio creò il Mondo, lo guardò e disse: << Sto Mondo è molto bello… Mi è venuto proprio da Dio !>>.
Così, compiaciuto, rimase in contemplazione della Sua creazione per molto tempo, e se la godeva proprio da Dio, fino a quando, un giorno, si disse: << Per essere bello è bello, però manca qualcosa… Qualcosa che rompa questa monotonia… Qualcosa che mi rassomigli! >>.
Così Dio decise di creare l’Uomo!
Prese della terra argillosa e la modellò a Sua immagine e somiglianza, la infornò e si mise in attesa della cottura.
Purtroppo nell’attesa si addormentò, quando si risvegliò si accorse che era passato da un po’ il tempo stabilito e con un balzo prodigioso si avventò sul forno e lo spense.
Sudato e tremante, prima di aprire lo sportello del forno, si rivolse implorante a se stesso: << Dio, Ti prego, fa che non si sia bruciato irrimediabilmente!>>.
Detto ciò aprì pian piano lo sportello e sbirciò dentro, si accorse con orrore che dentro non si vedeva altro che un ammasso informe e maleodorante di terra bruciata.
Dopo un primo momento di sbandamento si ricordò della preghiera fatta a Se Stesso e si mise all’opera, così, lentamente, quella massa informe e carbonizzata si ricompattò nella forma originale, o quasi…
Tiratala fuori dal forno la Sua opera si presentava leggermente diversa da come l’aveva concepita.
Era, infatti, “solamente” più bassa, più scura, più brutta del progetto iniziale <<Eh, pazienza!>> si disse <<Mica tutte le ciambelle riescono col buco!>> (Ecco perché non tutte le ciambelle riescono col buco, per colpa di quella giustificazione alla Divina pennichella)
Soddisfatto decise di concedersi un break e si preparò uno spuntino buono, nutriente e leggero allo stesso tempo: pane, acciughe, cipolla e aglio (quest’ultimo ingrediente serviva per mantenere la pressione bassa, difatti anche se si è Dio, si sa,ad una certa età, è meglio stare attenti a queste cose!).
Dopo lo spuntino decise di completare l’opera e alitò sulla sua creatura donandogli, così, lo spirito vitale (oltre ad un olezzo terribile), la creatura aprì gli occhi, si stiracchiò, si guardò intorno e, vedendo Dio esclamò: <<PAPA’!>>
<<Figlio mio prediletto!>> gli rispose il Supremo
<<Tu sei il mio diletto, creato a mia immagine e somiglianza!>> (in quel caso Egli mentì spudoratamente, ma dato che era Dio tutto gli era permesso) e lo baciò Paternamente.
L’Uomo ebbe un attimo di commozione (anche a causa di quell’alito tremendo), ed esclamò: <<Patri miu comu ha statu amurusu cu mmia! Nun ti canusciu ancora tantu bonu, ma ti vuoiu tantu beni, abbasta ca nun mi vasi chiù !>>.
A quel punto Dio lo guardò meglio ed esclamò: <<Ma come cavolo parli? Dove ho sbagliato? Forse… forse nell’impasto… O forse nella cottura! Non sarà stato, invece, quel maledetto spuntino che mi ha alterato l’alito?>>.
Dopo un’attenta analisi capì che il risultato disastroso della sua ultima creazione era dovuto all’insieme degli errori commessi durante la creazione, e che questi erano da addebitarsi alla sua inesperienza in questo settore. Alla luce di quelle riflessioni, Dio, decise di ripetere l’operazione cercando di non commettere gli stessi sbagli.
Per prima cosa, invece di utilizzare della terra argillosa, adoperò del solido granito, duro e poco malleabile, ma molto più resistente. Lo modellò con cura, lo dipinse e lo infornò. Per evitare che si potesse distrarre puntò il timer  e, quando questo suonò, estrasse rapidamente il corpo dal forno e, senza concedersi nessuna pausa, o meglio, dopo essersi sciacquato la bocca con abbondante collutorio alla menta, alitò sul nuovo essere.
Questi aprì gli occhi, che erano di un azzurro intenso, scosse la testa smuovendo delicatamente i suoi luminescenti capelli biondi e disse: <<Presente!>>
Dio lo guardò ammirato e compiaciuto, e gli disse: <<Figlio mio prediletto!>> (in effetti, Egli è un po’ ripetitivo nelle sue espressioni, tant’è vero che in seguito si è limitato a scrivere di persona solo i “Dieci Comandamenti” mentre ha incaricato altri per la stesura di Bibbia e Vangeli).
A questo punto si pose il problema di cosa fare del primo essere mal riuscito.
Dapprima Egli pensò di sopprimerlo, ma poi, dato che ciò era peccato capitale (oltre che un reato penale), e non volendo Lui dare il cattivo esempio contravvenendo alle sue stesse regole, decise di tenerlo in vita (d’altra parte aveva lasciato vivere anche lo scarafaggio, il rospo, il ratto, lo scorfano…). 
Per evitare che l’essere inferiore potesse contaminare il prediletto, decise di dividere le due creature delimitando loro le rispettive zone dove vivere, ponendo il primo nella parte Sud del Paradiso terrestre, ed il secondo, al Nord.


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