Vi do una piccola anteprima di questo libro
1
LA CREAZIONE
Un
tempo era il “NULLA”.
Un
giorno Dio disse: <<Porca miseria, ma che Dio sono? Sono forse il Dio del
nulla? Eh no, non sta bene! Devo per forza creare qualcosa che possa
testimoniare la mia grandezza.>>.
Così
Dio creò il Mondo, lo guardò e disse: << Sto Mondo è molto bello… Mi è
venuto proprio da Dio !>>.
Così,
compiaciuto, rimase in contemplazione della Sua creazione per molto tempo, e se
la godeva proprio da Dio, fino a quando, un giorno, si disse: << Per
essere bello è bello, però manca qualcosa… Qualcosa che rompa questa monotonia…
Qualcosa che mi rassomigli! >>.
Così
Dio decise di creare l’Uomo!
Prese
della terra argillosa e la modellò a Sua immagine e somiglianza, la infornò e
si mise in attesa della cottura.
Purtroppo
nell’attesa si addormentò, quando si risvegliò si accorse che era passato da un
po’ il tempo stabilito e con un balzo prodigioso si avventò sul forno e lo
spense.
Sudato
e tremante, prima di aprire lo sportello del forno, si rivolse implorante a se
stesso: << Dio, Ti prego, fa che non si sia bruciato
irrimediabilmente!>>.
Detto
ciò aprì pian piano lo sportello e sbirciò dentro, si accorse con orrore che
dentro non si vedeva altro che un ammasso informe e maleodorante di terra
bruciata.
Dopo
un primo momento di sbandamento si ricordò della preghiera fatta a Se Stesso e
si mise all’opera, così, lentamente, quella massa informe e carbonizzata si
ricompattò nella forma originale, o quasi…
Tiratala
fuori dal forno la Sua opera si presentava leggermente diversa da come l’aveva
concepita.
Era,
infatti, “solamente” più bassa, più scura, più brutta del progetto iniziale
<<Eh, pazienza!>> si disse <<Mica tutte le ciambelle riescono
col buco!>> (Ecco perché non tutte le ciambelle riescono col buco, per
colpa di quella giustificazione alla Divina pennichella)
Soddisfatto
decise di concedersi un break e si preparò uno spuntino buono, nutriente e
leggero allo stesso tempo: pane, acciughe, cipolla e aglio (quest’ultimo
ingrediente serviva per mantenere la pressione bassa, difatti anche se si è
Dio, si sa,ad una certa età, è meglio stare attenti a queste cose!).
Dopo
lo spuntino decise di completare l’opera e alitò sulla sua creatura donandogli,
così, lo spirito vitale (oltre ad un olezzo terribile), la creatura aprì gli
occhi, si stiracchiò, si guardò intorno e, vedendo Dio esclamò:
<<PAPA’!>>
<<Figlio
mio prediletto!>> gli rispose il Supremo
<<Tu
sei il mio diletto, creato a mia immagine e somiglianza!>> (in quel caso
Egli mentì spudoratamente, ma dato che era Dio tutto gli era permesso) e lo
baciò Paternamente.
L’Uomo
ebbe un attimo di commozione (anche a causa di quell’alito tremendo), ed
esclamò: <<Patri miu comu ha statu amurusu cu mmia! Nun ti canusciu
ancora tantu bonu, ma ti vuoiu tantu beni, abbasta ca nun mi vasi chiù
!>>.
A
quel punto Dio lo guardò meglio ed esclamò: <<Ma come cavolo parli? Dove
ho sbagliato? Forse… forse nell’impasto… O forse nella cottura! Non sarà stato,
invece, quel maledetto spuntino che mi ha alterato l’alito?>>.
Dopo
un’attenta analisi capì che il risultato disastroso della sua ultima creazione
era dovuto all’insieme degli errori commessi durante la creazione, e che questi
erano da addebitarsi alla sua inesperienza in questo settore. Alla luce di
quelle riflessioni, Dio, decise di ripetere l’operazione cercando di non
commettere gli stessi sbagli.
Per
prima cosa, invece di utilizzare della terra argillosa, adoperò del solido
granito, duro e poco malleabile, ma molto più resistente. Lo modellò con cura,
lo dipinse e lo infornò. Per evitare che si potesse distrarre puntò il timer
e, quando questo suonò, estrasse rapidamente il corpo dal forno e, senza
concedersi nessuna pausa, o meglio, dopo essersi sciacquato la bocca con
abbondante collutorio alla menta, alitò sul nuovo essere.
Questi
aprì gli occhi, che erano di un azzurro intenso, scosse la testa smuovendo
delicatamente i suoi luminescenti capelli biondi e disse:
<<Presente!>>
Dio
lo guardò ammirato e compiaciuto, e gli disse: <<Figlio mio
prediletto!>> (in effetti, Egli è un po’ ripetitivo nelle sue
espressioni, tant’è vero che in seguito si è limitato a scrivere di persona
solo i “Dieci Comandamenti” mentre ha incaricato altri per la stesura di Bibbia
e Vangeli).
A
questo punto si pose il problema di cosa fare del primo essere mal riuscito.
Dapprima
Egli pensò di sopprimerlo, ma poi, dato che ciò era peccato capitale (oltre che
un reato penale), e non volendo Lui dare il cattivo esempio contravvenendo alle
sue stesse regole, decise di tenerlo in vita (d’altra parte aveva lasciato
vivere anche lo scarafaggio, il rospo, il ratto, lo scorfano…).
Per
evitare che l’essere inferiore potesse contaminare il prediletto, decise di
dividere le due creature delimitando loro le rispettive zone dove vivere,
ponendo il primo nella parte Sud del Paradiso terrestre, ed il secondo, al
Nord.
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